Cannibal Holocaust (1980) di Ruggero Deodato
Esordisco su questo forum parlando di uno dei miei film preferiti...Cannibal Holocaust è un film del 1980 di Ruggero Deodato...qualcuno di voi lo conosce, l'ha visto? Ho scoperto questo film girovagando su internet...dopo aver visto qualche immagini su youtube mi è venuta la curiosità di vederlo per intero, anche un pò scettico visto che solitamente questo genere di film (specie quelli spacciati per "veri") spesso si rivelano invece delle boiatone...per fortuna invece i miei timori sono stati fugati e mi sono trovato davanti ad un gran bel film...certo, sicuramente non è un film che può vedere chi non ha lo stomaco forte o chi è spaventato persino per "La terza madre"...sicuramente non è consigliabile nè a stomaci deboli nè a psicologie fragili, anzi magari prima di vederlo sarebbe meglio ricevere una piccola introduzione su quello che si andrà a vedere...detto ciò, questa a mio avviso è una di quelle (tante) perle che vengono purtroppo perse per strada...in tutto e per tutto un b-movie, fa proprio di questo un punto di forza...sorretto da una bellissima colonna sonora,a mio avviso, per essere un film del genere, tecnicamente è quasi perfetto, con sequenze ben girate, ben montate, ben incastrate tra loro...questo è un film da cui tanti cineasti ovrebbero imparare, sia per la tematica sia per la tecnica in sè...sono abbastanza d'accordo con chi dice che non sia un film dell'orrore in senso stretto...io lo definirei soprattutto un film "sociale"...il "messaggio" (parola che sinceramente non gradisco molto) sarebbe quello di illustrarci che viviamo in una società impregnata di violenza, che vive di violenza, e anche dove questa violenza non c'è viene portata apposta, istigata, ricercata, proprio per il pubblico ludibrio della cultura occidentale...tra l'altro credo che proprio le polemiche attorno a questo film siano esemplicative del "suo" messaggio: viviamo in una società in cui massacriamo più o meno regolarmente, più o meno pubblicamente, più o meno impunemente, più o meno fisicamente, migliaia e migliaia di persone, ma non vogliamo che ce lo facciano vedere...mi viene in mente il discorso finale di Al Pacino ne "L'Avvocato del Diavolo": "guardare ma non toccare, toccare ma non assaporare, assaporare ma non godere"...noi dietro questo finto discorso ci nascondiamo per non vedere i misfatti della nostra società, di cui siamo responsabili...lo ribaltiamo, per sentirci assolti...questo, a grandi linee, "voleva dire" questo film, a mio avviso...tra l'altro secondo me, al contrario di molti film "di genere", non soffre del peso degli anni passati...sulla presunta violenza sugli animali, premesso che trovo la violenza sugli animali (specialmente se applicata a l cinema) stupida, ho letto che furono fatti fuori un maialino e qualche scimmia, e che poi servirono da pasti a troupe e attori...beh, qui torniamo al solito discorso: più o meno tutti mangiamo le cotolette, quindi in teoria non ci dovrebbe essere tanta differenza tra ammazzare un maialino e usarlo poi anche come scena di un film e ammazzare un maialino e mangiarselo come cotoletta (ovviamente a parità di metodologia assassina)...diciamo che questo argomento si può riassumere così: per me era meglio sparare a Barbareschi che al maialino...bleeeh, la cosa più raccapricciante del film è infatti che il "buon" Barbareschi è sopravvissuto al maialino!!!
PS: sull'ultimo punto si fa per scherzare, sia chiaro...